Cosa cambia con l’entrata dei Fondi di Private Equity nel calcio?

L’assemblea di lega ha accettato all’unanimità l’offerta del consorzio CVC-Advent-Fsi, che entra con il 10% nella media company creata per gestire e commercializzare i diritti tv. Il closing arriverà tra qualche mese

la Lega Serie A ha accettato con voto unanime l’offerta del consorzio di fondi di investimento CVC-Advent-Fsi, che entra così con il 10 per cento nella media company creata per gestire e commercializzare i diritti televisivi. Sul tavolo 1,7 miliardi di euro, che sono ossigeno pure per il mondo del calcio italiano, soprattutto in questo periodo di crisi, aggravata dalle conseguenze della pandemia di Covid.

Adesso serviranno un paio di mesi per stendere i contratti e si pensa di poter arrivare al closing nel nuovo anno, durante il quale si dovrà procedere alla vendita dei diritti tv della Serie A per il triennio 2021-2024.

Dire sì all’offerta dei fondi vuol dire aprirsi a un business che prevede nuovi sistemi di promozione del nostro campionato, con una visione planetaria di sviluppo del brand Serie A. Al primo punto del programma resta la vendita dei diritti televisivi: i fondi aiuterebbero nella cessione a una pluralità di piattaforme.

E’ questo il canale principale attraverso cui realizzare l’obiettivo dei private equity, accrescere il valore del campionato. Ma nell’immediato potranno invece sostenere le società con una consistente disponibilità finanziaria, fattore che in una fase delicata come quella attuale risulterebbe determinante. Una salvezza per i conti dei club, su cui gravano perdite milionarie conseguenti alla crisi sanitaria.

Si tratta di un passaggio importante, per certi versi rivoluzionario, per il calcio di casa nostra, dove i bilanci dei club sono sotto pressione per il calo dei fatturati e le minori entrate dovute alla crisi portata dall’emergenza Coronavirus. Fra le condizioni c’è inoltre un lock-up per gli investitori fino a dicembre 2026. Questo significa che i fondi non potranno cedere le quote dell’investimento effettuato almeno per sei anni.

Ieri in Lega sono stati definiti i termini finanziari dell’operazione: 1,7 miliardi di offerta per il 10% di una media company valorizzata quindi 17 miliardi e pensata per gestire e commercializzare i diritti televisivi ma in generale per promuovere il prodotto calcio.

Ma non solo. Stando al Sole 24 Ore, sul tavolo c’è anche un altro finanziamento: una linea di credito per 1,2 miliardi di euro al 3% su base annua messa a disposizione dai fondi – negoziata con Goldman Sachs – e a vantaggio dei club. La dote potrà essere restituita in 20 anni.

 

Fonti: calcioefinanza.it, gazzetta.it

 

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Novembre 21, 2020

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